Il movimento del sapore
Quando Gabriele mi ha onorato della richiesta di scrivere una prefazione per un suo libro di ricette dell’amata Costiera, ho
Alfonso Iaccarino nasce, a Sant’Agata sui due Golfi, da una famiglia di albergatori che svolge questa attività da quattro generazioni; l’attuale ristorante, da lui condotto, con l’insegna "Don Alfonso 1890", sorge nella dipendenza del complesso alberghiero paterno.
Dopo aver conseguito la licenza ginnasiale, è per tre anni allievo della scuola alberghiera di Stresa. Tornato a casa sposa Livia, con la quale già condivideva, fin da ragazzo, grande passione enogastronomica; infatti, nell’albergo di famiglia, quando i cuochi lasciavano la cucina, si preparavano da soli le cene e si divertivano ad inventare nuovi piatti: era un gioco che piano piano è divenuto realtà.
Giovanissimi hanno due figli: Ernesto e Mario che attualmente si occupano dell’azienda.
Nel 1973 realizza il sogno di aprire un ristorante tutto suo, ma questa scelta viene molto contestata sia dalla propria famiglia che da quella della moglie, che commentano: "Sono pazzi".
Per dieci anni porta avanti, con l’aiuto della moglie, contestualmente sia la conduzione dell’albergo sia quella del ristorante. Nel 1983 rinunzia alla conduzione dell’albergo per potersi dedicare esclusivamente al "Don Alfonso 1890".
Viaggia moltissimo, oltre che per cultura, per i piaceri della gola; ha imparato a non accettare per scontato tutto ciò che gli era stato tramandato e , nel suo girare il mondo, ha sempre cercato di approfondire e conoscere le radici, i costumi e l’attività economica dei popoli e dei territori dove essi vivono, anche attraverso l’alimentazione, andando nei vigneti, nei mercati di frutta, di carne, di pesce, dove pulsa la vita della gente.
Amare queste cose non gli bastava più, per cui ha cominciato a studiare le materie prime che manipolava in cucina, inoltre la grande curiosità lo ha spinto a studiare i tremila anni di storia del vino e del cibo del Sud attraverso i testi dell’antica Università di Portici.
Intanto frequenta i tre corsi di sommelier, facendo l’esame di stato e ottenendo la qualifica di professionista già nei primi anni ’80. Al contempo recupera una cantina storica che era stata totalmente eliminata, qui, in un habitat di tufo e pietra vesuviana, custodisce le etichette più prestigiose del mondo.
La Campania è una terra molto fertile e ricca di minerali per questa coltre piroclastica creata dalle eruzioni del Vesuvio; la cucina del "Don Alfonso 1890" nasce per l’amore e la difesa di queste cose, di questo patrimonio ed ogni sforzo è teso alla diffusione di questi sentimenti, anche nella presentazione di un piatto o di un vino.
Alfonso ama i suoi piatti perché sono frutto di ricerca e amore.
Per questo motivo ha sentito la necessità di creare l’azienda agricola "Le Peracciole", che è parte integrante del ristorante. Da essa, con orgoglio, provengono l’olio extravergine d’oliva, le erbe officinali, gli ortaggi e la frutta dai colori e profumi difficili da dimenticare recuperando anche varietà ormai perse nel tempo.
Dopo incontri con il famoso scienziato americano Angel Keys assume la sua vocazione personale e partecipa alla scoperta della nuova scienza dell’alimentazione e nei suoi piatti c’è ricerca e amore.
Nel 2000 nasce il progetto di ristrutturare il borgo Don Alfonso ed ora, dopo otto anni di lavori, è nato il laboratorio di ricerca, sono stati completati i lavori di restauro delle suite; tutto è stato realizzato da artigiani locali, ogni dettaglio racconta la storia del territorio. Accanto al Relais Gourmand nasce così il Relais and Château Don Alfonso 1890
Quando Gabriele mi ha onorato della richiesta di scrivere una prefazione per un suo libro di ricette dell’amata Costiera, ho
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